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Ancora sul concetto di mediazione nei modelli di progettazione sociale

  • APIS
  • 27/03/2022
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Pubblichiamo l’intervento del Vicepresidente Antonio Finazzi Agrò a Termini Sociali, ed. 2021, promossa da Binario 95 dal 14 al 17 ottobre 2021 presso la Casa dell’Architettura di Roma (Piazza Manfredi Fanti, 47).

Finazzi Agrò è intervenuto nel Panel del 15 ottobre, dedicato al Next Generation Plan. Il suo contributo è dedicato alla progettazione sociale che, lo si dimentica ancora troppo spesso e lo si sottolinea ancora troppo poco, non è un modello di intervento dall’alto verso il basso, tutto chiuso nel campo tra decisore istituzionale e attuatore, ma è soprattutto una strategia di “soggettivazione” di persone e comunità che sono gli stessi destinatari dell’intervento. La metodologia a cui Associazione Italiana Progettisti Sociali richiama tutti gli attori non ha nell’inclusione degli esclusi un momento estrinseco o un elemento accessorio, ma il suo punto di caduta autentico. Realizzare un progetto sociale significa percorrere un arco che va dal campo di controllo in cui è protagonista l’attuatore con le proprie attività e servizi al campo di non controllo in cui è protagonista il beneficiario, attraversando un campo di influenzamento in cui l’uno e l’altro operano insieme attraverso una catena di mediazioni (i risultati di un progetto), al cui termine ci sono persone e comunità beneficiarie che sono gli autentici attori del cambiamento. Sapranno i decisori istituzionali e gli attuatori progressivamente cedere potere di controllo tecnico burocratico e aspettative di auto efficacia, peraltro puramente consolatorie, a favore di questo passaggio di consegne? Eppure è da questo che dipenderà in definitiva da qui in avanti l’efficacia di ogni programma e intervento.

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