Milano lunedì 20 febbraio ore 4:00. Sveglia. Dopo aver realizzato che non è mia figlia piccola ad avermi strappato al sonno, mi ricordo che devo partire. Progettazione sociale.
5:35. Sono sul treno quasi deserto e fantastico… avrò fatto bene? Ne varrà la pena? Cosa imparerò? Chissà quali casini mi aspetteranno dopo una settimana lontano da lavoro? Progettazione sociale.
300km all’ora e io guardo un film; Roma non è poi così lontana. Ma si, in fondo la sera dopo aver telefonato alla famiglia avrò persino il tempo di lavoricchiare. Oppure, quasi quasi, questa sarà l’occasione per staccare, per riposarsi un po’… Progettazione sociale.
9:20 Roma Scout Center, entro in aula con un ritardo calcolato… in fondo vengo diretto da Milano. Hanno appena iniziato, per fortuna non mi sono perso molto. Nella stanza 30 persone: Educatori, Psicologi, Assistenti Sociali, Economisti, Avvocati, Ingegneri, Giornalisti provenienti da tutta Italia tranne che dalla Lombardia, questa non me l’aspettavo. Progettazione Sociale.
Ore 18:30 fine di una prima giornata di formazione intensa. Le 4 ore di sonno si fanno sentire ma ora incomincia la parte che ho sempre apprezzato delle formazioni residenziali: il lento, progressivo ed inesorabile scambio di esperienze che avvicina perfetti sconosciuti e li rende per pochi giorni un gruppo dotato di una forza e una coesione fuori dal comune. Progettazione sociale, ma un po’ anche gita scolastica.
I giorni successivi sono un susseguirsi di scoperte, dubbi, illuminazioni, fatiche, conferme, sorprese. 9 ore di aula al giorno. E poi, discussioni interminabili, confronti accesi, consigli gratuiti, scambiando sorrisi, preoccupazioni, aspirazioni, entusiasmo, voglia di cambiare e paura di quello che sarà. Ma siamo Italiani e percui anche km a piedi per Roma illuminata, cene sempre più familiari e perché no, del buon vino. Dormo meno che a casa mia. Progettazione sociale.
Venerdì 24 febbraio ore 22:32 luogo non meglio definito a nord di Bologna. Torno verso casa e lunedì sarò di nuovo al lavoro. Mi chiederanno “come è andata?” e forse qualcuno anche “e adesso che si fa?”. Già, è questa la domanda? Adesso che si fa? Siediti che ne parliamo… Progettazione sociale.
Fabio Rech